SECONDA PERTUBAZIONE AUTUNNALE. VENERDI’ LA TERZA.

Tipica situazione autunnale nella giornata odierna. La potente depressione a oltre 1000 km da noi, continua ad essere alimentata e continua il suo apporto a tutta l’Europa. Cambio della guardia nelle prossime ore, una si sposta a est ed una arriva da nordovest ancora oltre l’Irlanda che ci darà ancora foriere piogge che a mano mano ridurranno una parte del gap siccitoso cioè alzeranno le falde; servirebbero settimane di questo tipo per chiuderlo, ma diamo tempo al tempo. Qualche anno fa ci saremo stupiti di vedere certi dati in poco meno di 20 ore di precipitazione, eppure siamo qui a raccontarlo come fosse la normalità. Noi abbiamo messo in valore tabellare i migliori risultati del Veneto e del Trentino Alto Adige: spicca Le Prade a mezza costa pendio sudest del Cesen, un’installazione da amici di Meteotriveneto che ringraziamo come gli altri dati trevigiani, Combai e San Pietro, che ha misurato 118 mm: seconde a pari merito la nostra ammiraglia del Monte Cesen 110 mm e la stazione ARPAV del Cansiglio 500 metri più in basso, la stazione più piovosa della rete ARPAV. Seguono i dati di Follina e Fener, non una “prima” per loro due, nè compresa l’unica stazione sopra i 70 mm dal Piave fino al Garda, cioè Crespano (il che è già una notizia perchè di solito il vicentino occidentale riceve quantativi record che non ha ricevuto). La stazione più piovosa della rete Meteotrentino è stata Storo, estremo SW con 67, mentre Alto Adige con un 38 mm a Fundres. La zona dolomitica è stata tra i 10 ed i 25 mm, meglio è andata al Cortinese 40 e Comelico con oltre 50 mm, anche qui non usualissimo con assenza di scirocco. Poi parliamo del Friuli Venezia Giulia, un altro mondo a tutti gli effetti. La sola Piancavallo che sta vicino al confine, ha staccato quasi 160 mm, stracciando tutto il Triveneto centro-occidentale. e Maniago poco più a est 153 mm. Un altro mondo sia con il Sudovest ma con tutte le correnti tese che hanno interessato solo il medio-basso Veneto (60 di raffica massima generalizzata) e ampliamente il Friuli (83 kmh al “Rest”) dove spiccano i 308 mm di Musi contro i 180-220 della zona adiacente. Comparare i dati del FVG con i nostri è evidente un gap notevole, ma il clima, l’orografia (la cordigliera nord-sud del FVG orientale è un trampolino di lancio per la convezione) ed il suolo sono molto diversi tra queste regioni.
Quota neve intorno ai 2700 nei luoghi più freddi a ovest del trentino, ma nel cuore delle Dolomiti la quota è stata intorno ai 2900 con un paio di cm accumulati dal nostro Sass Pordoi a metà giornata, poi scomparsi in un paio d’ore. Sempre sotto zero Punta Penia 3343 m ma non sempre Cima Tofana 3205 m.

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